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Realtà virtuale tra Social Network e cultura

Anche gli struzzi possono volare. Ce lo insegna Samsung, nel suo ultimo spot lanciato in occasione della presentazione delle nuove tecnologie. Uno spot privo di dialoghi e con uno struzzo come protagonista che si imbatte casualmente in un visore virtuale e, come per magia, impara a volare.

Da definizione la realtà virtuale  nasce dalla combinazione di dispositivi hardware e software che collaborano per creare uno spazio virtuale all’interno del quale l’utente può liberamente muoversi. Ma come si accede a questo mondo virtuale? In commercio di visori VR ce ne sono diversi, dai più costosi ai più economici, come QR carboard  che nella sua semplicità riesce a garantire ottimi risultati per un primo approccio alla relatà virtuale. Ed è proprio questo lo strumento che consente di avere una visione a 360° della realtà: una maschera pronta a catapultarti in un altro mondo.

Nata principalmente a scopo videoludico, la realtà virtuale è in una fase di forte espansione che ha trovato applicazione in diversi ambiti, dall’abbigliamento al lavoro.

I social e i big del Web non potevano rimanere fuori da questo processo: Facebook, a tal proposito, ha creato Facebook Spaces, una nuova applicazione VR dove è possibile incontrare i propri amici, scattare selfie e interagire con gli altri. L’app consente anche di creare un personaggio a propria immagine e somiglianza, cambiando la fisionomia del viso e del corpo e il colore di occhi e capelli. Il progetto è solo all’inizio ma l’idea è quella di rendere sempre più social anche la realtà virtuale.

Google invece ha appena pubblicato un lavoro che ha visto coinvolti 180 musei 30.000 documenti e 3.000 anni di storia.  “We wear culture” è il nuovo capolavoro disponibile sulla piattaforma Google Arts & Culture. Una sorta di e-book interattivo in cui è riassunta tutta la storia della moda in foto, video e tour virtuali dei più grandi musei e degli archivi mai esposti al pubblico. Un lavoro che ci consente di essere dove non si è mai stati, di vedere ciò che non si è mai visto.

La realtà virtuale, in alcuni casi, può diventare un ottimo strumento di marketing per aziende di grandi e piccole dimensioni. Tourmake è il brand che ha sviluppato piattaforme hardware e software che consentono di creare tour virtuali a 360 gradi di ristoranti, alberghi, B&B, centri benessere e così via. Si tratta di una tecnologia all’avanguardia che offre non solo l’opportunità di  immergersi completamente in un ambiente, ma di esplorarlo e interagire con esso; così un utente potrà, direttamente dal tour virtuale, prenotare la camera che più gli piace, riservare un tavolo per due e programmare un rilassante percorso benessere. Una tecnologia inarrestabile, pronta a stupirci con funzionalità impensabili.

Sembra fantascienza ma è già realtà. Perchè, per citare un altro noto spot, sempre della Samsung, incentrato ancora una volta sulla realtà virtuale, “quello che sembra impossibile a una generazione, è già la normalità per le prossime generazioni”.






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